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“Sacchi! Va’ al campeggio co’ Egidio!”

…e puntuale la sua risposta a 150 metri di distanza con la mano alzata a mo’ di ‘sventolone’ era sempre la stessa ”Affangulo, scemo!

Questa, come tutte le altre sue arrabbiature scaturite principalmente dai dialoghi giocosi che l’indimenticato “Campione” (Vincenzo) si divertiva ad intrattenere con lui, sono e rimarranno sempre scolpite nella memoria di chi ha avuto la fortuna di vivere Monterubiaglio negli anni ottanta.
Giampiero, per tutti il Comandante, era questo.

Un momento di svago che ognuno di noi si concedeva, scambiando con lui due parole, di quelle che lui voleva sentirsi dire…“Ammazza oh quanto sei forte!” e beccavi un cazzotto che se non stavi attento ti faceva pure male, mentre i suoi occhi si illuminavano di gioia con un sorriso a cinquanta denti.
Rimaneva come pietrificato in quella espressione, in silenzio, compiaciuto della sua forza.
Almeno finchè qualcuno, senza far nomi, gli gridava “Benigni!!!” (perché quando rideva una vaga somiglianza c’era) e allora di nuovo la mano alzata e l’arrabbiatura “Scemo!

Ci mancherà Giampiero, ci mancheranno le cento lire che tutti gli davamo volentieri quando ti faceva la multa in Piazza, ci mancherà la sua presenza in Processione a garanzia dell’ordine pubblico, ci mancherà il suo sorriso quando si raccontava per la trecentesima volta la SUA storia di pugile, con Fausto, che toccandogli il braccio in un fantomatico bar gli diceva “questo è forte, questo è un pugile” e lui che, per la trecentesima volta, ti sorrideva pietrificato, con quella espressione alla Benigni.
Ciao Giampi, ciao Comandante e grazie per aver portato ad ognuno di noi un pizzico di felicità.

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