Il mistero di Giovanni Battista Negroni, l’alchimista di Monterubiaglio rivive in un libro
Un viaggio affascinante nel mistero dell’occultismo da cui è scaturita buona parte della scienza moderna, ma anche un territorio di confine tra stegoneria e ricerca spirituale. Ruota intorno a questi temi il nuovo libro di Sandro Bassetti, storico e autore di opere accolte con grande riscontri dai lettori come i “Templari in Orvieto”, “Streghe e stregoneria nell’Orvietano”, dedicato a Giovanni Battista Negroni. La figura del conte Negroni, sfuggito miracolosamente al rogo della Santa Inquisizione nel 1689, è legata al castello di Monte Rubiaglio da lui trasformato in un laboratorio per gli esperimenti e le ricerche alchemiche. Un maniero a sua volta degno di grande interesse e dalla storia centenaria, appartenuto alla famiglia Monaldeschi della Cervara.
“Il conte Giovanni Battista Negroni, studioso figlio del suo tempo, è un valido alchimista e persegue la tesi tipica di quest’arte: l’unione degli opposti, poichè esiste una sola materia prima nell’universo che è trasformata da fatti esterni. In fondo questo è l’attuale principio fondamentale della chimica annunciato da Lavoisier . Si getta quindi intensamente nella ricerca seguendo Dio, il massimo del positivo e il demonio, il massimo del negativo, poichè se Dio è colui che è, il demonio è colui che cambia il nome e la forma. A questo tipo di ricerca, Negroni ne integra altre basate sull’alchimia, sulla negromanzia, sulla cartomanzia, sull’astrologia, sulla cabala, sulla botanica e gli studi di fisiognomica umana-animale-vegetale”scrive l’autore.
La figura del conte, particolarmente avversata per motivi teologici e politici dal potere ecclesiastico del suo tempo, è stata volutamente offuscata fin quasi ad essere cancellata dalla stessa famiglia Negroni nei due secoli successivi, per timore di ritorsioni e per convenienze personali. I suoi parenti, funzionari dello Stato pontificio e cardinali fecero distruggere il laboratorio “maledetto” di un avo così ingombrante di cui si ignora ancora oggi il luogo di sepoltura che è stato appositamente occultato. Il merito di Sandro Bassetti è dunque quello di aver riportato alla luce questo straordianario personaggio, emblema e protagonista di quel complesso mutamento di coordinate culturali attraverso il quale il secolo dei Lumi aprì le porte al mondo moderno, lasciando per sempre alle spalle il medioevo.
Giovanni Battista Negroni: “stregone” di Orvieto. Il suo laboratorio in Monte Rubiaglio ed i suoi posteri. 1647-1730. Intermedia Edizioni. 12,00 euro.
da Orvietonews.it