Gennaio – La Vecchiarella
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La sera della vigilia dell’Epifania, a Monterubiaglio, si rinnova la centenaria tradizione del passaggio della vecchiarella per le vie del paese; non si tratta della solita befana che lascia i doni ai piccoli nelle calze appese ai camini, questa infatti, invece di donare, chiede!
Un tempo, bussando alle porte delle case domandava che le venissero date delle uova, che avrebbe poi impiegato nella preparazione dei dolci pasquali; questa antica tradizione vuole che la vecchiarella impersoni lo spirito del defunto, che chiede preghiere per la salvezza delle anime sante del purgatorio. Certamente dietro questa figura si celano profondi significati religiosi, infatti l’Epifania è la manifestazione di Dio, che viene sulla terra per salvare l’uomo dal peccato attraverso la Resurrezione.
Così la vecchia, vestita di bianco e seguita da uno stuolo di cantori, se ne va cantando per le vie del paese, accompagnata dal suono della fisarmonica. In questo canto, che è una sorta di dialogo tra la vecchiarella testimone della vita nell’aldila e un vivente, raccomanda alle famiglie di non essere avari come “Golo”, che le aveva dato solo un uovo, bensì di essere generosi per alleviare le sofferenze delle anime del purgatorio. Oggi non chiede più uova come un tempo, bensì soldi per la celebrazione delle messe in memoria dei defunti o per il fabbisogno della comunità.
La manifestazione, organizzata dalla pro-loco di Monterubiaglio, si conclude in piazza con balli e canti tradizionali attorno ad un immenso falò che brucia i vizi e i peccati degli uomini (e cuoce salsicce e ventresca!!!!), il tutto alla presenza di un’insolita befana, che pur chiedendo, tuttavia regala ogni anno calore ed allegria (ed anche dell’ottimo vin brulè).